Oggi vorrei iniziare questa nuova rubrica parlando del quadrato magico ossia : “Il quadrato di Sator”

Il “quadrato del Sator” è una ricorrente iscrizione latina in forma di quadrato magico,  composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS.

Questa formula era molto diffusa nelle località dell’Impero Romano.

La loro giustapposizione, nell’ordine indicato, dà luogo a un palindromo,  vale a dire una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra o viceversa.

>  S A T O R A R E P O T E N E T O P E R A R O T A S  <

La sua caratteristica, però, è che, essendo formata da cinque parole di cinque lettere ciascuna, è possibile iscrivere la stessa frase in un quadrato di 5 x 5 caselle all’interno del quale la si può leggere in quattro direzioni possibili: da sinistra verso destra, e viceversa, oppure dall’alto verso il basso, e viceversa.

quadrato-di-sator

L’iscrizione è stata oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, ma il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri, nonostante le numerose ipotesi e le varie interpretazioni.

L’interpretazione letterale del Quadrato è già controversa, perché non vi è una soluzione unica. E’ un enigma per gli esseri umani da quasi 2.000 anni.

Spesso copiato fino al Rinascimento, questa scritta ha una ricca storia che si trova in molti paesi.

Inizialmente si credette che il Quadrato fosse un’invenzione medievale e si cominciò  a diffondere la convinzione che esso rappresentava un modo adottato dai  Cristiani, la cui fede religiosa era vietata dai Romani, per adorare la croce in forma dissimulata.

Le due parole TENET, infatti, disegnano al centro del quadrato un croce perfetta, centrata sull’unica lettera N.

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L’Europa, soprattutto l’Italia e la Francia, ha numerosissimi esempi dove è possibile trovare nell’originale formula disposta a quadrato :

In Inghilterra, nel Galles, in Circenster sulle pareti di una caserma romana (in realtà, non dimentichiamo che l’Inghilterra fu occupata dai soldati romani nella prima metà del primo secolo).

In Siria tra le rovine della città di Dura Europos sull’Eufrate, ora chiamato Salihye.

In Turchia, In Ungheria, Budapest (dove le truppe romane passarono) in Etiopia, sul Nilo ed anche in Germania, su una moneta degli  Asburgo datata del 1572.

In Francia : nei castelli di Chinon e Lochesm  nel Castello di Jarnac, nella Casa di Agnes Sorel, amante di Carlo VII, in una casa di Puy-en-Velay, nella casa della giustizia Valbonnais, nella chiesa di Saint-Laurent.

In Italia : a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Magliano dei Marsi in provincia di L’Aquila, in una chiesa dedicata a Santa Lucia; a San Felice del Molise, nella chiesa di Santa Maria Ester;
a Campiglia Marittima,a Capestrano, nella chiesa di San Pietro ad Oratorium; alla Certosa di Trisulti, Frosinone; nella chiesa di Sant’Agostino a Monterubbiano in provincia di Ascoli Piceno; a Siena, nell’Abbazia di Santa Maria della Scala; nell’Abbazia di Montecassino;  in un manoscritto della Biblioteca capitolare di Vercelli, in cui le parole sono scritte l’una dietro l’altra SATORAREPOTENETOPERAROTAS,  in località Faragola.

Molti di questi luoghi furono possedimenti templari: è possibile allora che i Cavalieri Templari, depositari di conoscenze esoteriche, usassero tale simbolo per contrassegnare luoghi di particolare importanza.

Si presume che sia stato scritto circa nell’anno 79 della nostra era da quando è stato scoperto tra le rovine della città di Pompei, distrutta lo stesso anno dall’eruzione del Vesuvio. A Pompei si parlava e si scriveva un latino volgare, fondamenta delle lingue romanze. Per arrivare alla soluzione dell’enigma è a questa lingua che bisogna fare riferimento. Ad essa appartiene l’indicazione della chiave di lettura. Il latino volgare non era soltanto la lingua parlata dal popolo ma la lingua parlata da tutti con sfumature a seconda della provenienza e della classe sociale di appartenenza.

Questo ritrovamento risulta essere il più antico che sia stato effettuato, e per questo il Quadrato del SATOR è stato anche chiamato «Latercolo Pompeiano».

Ecco alcune possibili spiegazioni

Il salvatore (SATOR: il seminatore)

sulla croce (AREPO: aratro simbolo volte croce)

è padrone (TENET)

con il suo sacrificio (OPERA)

del destino (ROTAS: alludendo così alle ruote destino)

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Il contadino alla guida dell’aratro nel suo campo dirige l’opera.

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SATOR (Il contadino , in latino) al centro della parola, la lettera Tau, simbolo di Thot = senza il quale nulla è possibile, uno che porta la parola, la conoscenza, ma non partecipa all’operato.

AREPO (l’aratro, in celtico): è lo strumento necessario per lavorare, cioè l’uomo. E ‘l’iniziazione dell’uomo nelle 12 ere zodiacali.

TENET (detiene, dirige , in latino): questa parola è scritta in croce in questo quadrato (con Thoth all’inizio e alla fine della parola). Questa croce è quella del lavoro che non si ferma mai, e come la ruota del tempo. Rappresenta il ciclo d’evoluzione della creazione (Noum) agli esseri umani da Thoth.

TENET = Thot uomo Noum:. La creazione dell’uomo da Thoth

OPERA = (l’opera, lavoro, in latino) : è l’opposto di AREPO. Rappresenta l’opera, il lavoro.

ROTAS = (le ruote, in latino): Il ciclo del tempo (Ouroboros, il serpente che si morde la coda).

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 Versione semplice: “Il contadino per arare opera in cerchio.”

Versione Sacra :  “il creatore crocifisso sulla croce degli elementi e opera per cicli.”

Versione alchimica “Il fuoco di ruota è l’athanor;  il contadino, il seguace, la croce, il crogiolo”

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Questi sono solo spiegazioni semplificate perché si deve anche prendere in considerazione l’aspetto cabalistico, e l’evoluzione del quadrato scambiando alcune delle sue lettere come ad esempio:

Per capire il quadrato magico rimuovere tutte le lettere

 contenute nella:. Padre Nostro e rimarrà l’alfa e l’omega

la A e la O che rimangono ai lati della croce non possono che riferirsi al punto dell’Apocalisse in cui San Giovanni scrive: «Io sono l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, colui che è, che è stato e che sarà».

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Interpretazioni in chiave cabalistica

Lo studioso A.D. Grad, nel libro “Introduzione alla Kabbala ebraica”, si sofferma a lungo sull’interpretazione in chiave cabalistica del quadrato del SATOR.

«Quadrato magico di Venere».

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Com’è noto, tale quadrato è formato da tutti i numeri interi dal numero 1 al numero 25, presenta nella casella centrale il numero 13, e la somma di ogni fila orizzontale, verticale o delle due diagonali principali dà sempre, come risultato, il numero 65.

Ora, sovrapponendo le cinque parole del palindromo magico, si notano alcune cose:

1) i numeri corrispondenti alle lettere S ed R della parola esterna ROTAS danno la stessa somma, 26 (11 + 15 = 26; 23 + 3 = 26);

2) tutte le altre coppie di numeri la cui somma è 26 corrispondono, nel SATOR, a lettere uguali, AA oppure EE;

3) l’unica lettera centrale, la N, corrisponde al n° 13, che non è altri che la metà di 26.

A.D. Grad ne deduce che il quadrato del SATOR non è altro che una chiave cabalistica centrata sui numeri 13, 26 e 65, che stanno tutti ad indicare l’Eterno, ovvero Dio.

Infatti:

1) 65 è la somma corrispondente al nome “ADONAI”

     (Aleph-Daleth-Nun-Yod = 1 + 4 + 50 + 10 = 65);

2) 26 è la somma  del nome “IAHVE”, il Tetragramma

      (Yod-He-Waw-He = 10 + 5 + 6 + 5 = 26);

3) 13 è la somma  del nome “AHOD”, ovvero Uno

      (Aleph-Heth-Daleth = 1 + 8 + 4 = 13).

Adonai e Yahvè sono i nomi di Dio, la loro somma ridotta dà 65 + 26 = 91 = 9 + 1 = 10 = 1,

Uno è “Ahod” che dà 13, e quindi tutto è ricondotto al numero 13, che nel quadrato si trova esattamente al centro.

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La Croce dei Cavalieri Templari.

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le due parole TENET formano una croce a bracci uguali;

  • congiungendo le A e le O con la N che sta al centro e tracciando il cerchio di raggio NA (o NO) si ottiene la famosa croix pattée dei Cavalieri Templari

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Prima o poi ve ne accorgerete : Il Quadrato Sator divinamente creato è sia una chiave sia una serratura.